Ho conosciuto la zona in autunno quando il rosso delle piante dei mirtilli si contrappone al giallo dei larici e al verde dei rododendri ed è stato come scoprire un paradiso nascosto. Oggi sono tornato con amici che mi chiedevano di fare una ciaspolata in un luogo poco frequentato.
Il percorso fino agli alpeggi della Cumba è ben pestato anche perchè lì vicino c'è il pilone dedicato a S. Pancrazio da cui si può godere di una superba visuale dall'alto dell'abitato di Balme.
Sorpassate le baite, tra le quali se ne nota una costruita con una vera e propria prua verso monte a sfidare la forza delle valanghe, abbiamo seguito la traccia lasciata da due sci-alpinisti tra una fitta vegetazione di ontani verdi (dròsa) con qualche traverso che ostacola la progressione delle ciaspe, soprattutto con la neve ancora molto farinosa e poco coerente.
Consumato un veloce pranzo, fatte due chiacchere e scattate diverse foto siamo rientrati sullo stesso percorso preferendo però le discese più ripide ai traversi.
Dislivello: 500 m circa
Tempo: un paio d'ore
Gita straordinaria, per intensità dei posti e per il calore della compagnia. Battesimo sulle ciaspe indimenticabile, grazie! d
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