14 ago 2011

Giro del Monviso - 2° giorno (26 luglio)

rifugio Vallanta (2450 m) - refuge du Viso (2450 m)

Partenza il prima possibile (scopriremo poi che tutti i rifugi da queste parti danno la colazione alle 7) perché le previsioni meteo prevedono pioggia nel pomeriggio: dobbiamo arrivare prima di bagnarci!
Il cielo è limpido, ma dal fondovalle salgono veloci le nuvole che sembrano rincorrerci per un po'. Appena lasciamo il rifugio siamo un po' incerti sul percorso che non è così chiaro: continuiamo quindi sul fondovalle per poi salire bruscamente arrivati al fondo. Il sentiero scelto da noi si unirà più in alto a quello "ufficiale" che sale in maniera più costante.
Dopo quasi un'oretta veniamo raggiunti da qualche gruppo di escursionisti tra i quali una coppia di Genova molto simpatica con cui faremo buona parte del percorso insieme, aiutandoci in alcuni momenti. Rimaniamo colpiti dalle  infinite fioriture di tutti i colori, ad esempio di arnica o di silene, ma soprattutto dalle stelle alpine: erano anni che non ne vedevo con tanta facilità.



Poco prima del colle le nubi che ormai ci avevano circondato si dissolvono lasciando un sole caldo e inaspettato. Il colle di Vallanta è ancora innevato, nonostante questo rimane il luogo dove i vari gruppi si fermano a tirare il fiato, mangiare qualcosa e scattare fotografie.



La prima parte di discesa su neve dura è delicata e bisogna fare attenzione a non farsi distrarre dal panorama sulla vallée du Guil dove si vede piccolo piccolo il refuge du Viso.



Visto che il rifugio, destinazione di oggi, è vicino ci concediamo di spalmarci qualche minuto sull'erba lungo il lago Lestio, piccolo laghetto alpino.



Ripreso il cammino si scherza sul fatto che i prati che stiamo attraversando assomigliano a quelli dell'Irlanda (a parte le marmotte curiose).
Arriviamo al rifugio che le nuvole incominciano nuovamente a farsi minacciose e il vento ci costringe a cucinare sul nostro fornelletto in un angolino riparato. Buona parte del restante pomeriggio trascorre sonnecchiando nei letti, coccolati dal rumore della pioggia all'esterno. Al risveglio facciamo amicizia con Annalisa e Michele, anche loro di Torino, con cui io mi ero incrociato diverse volte negli anni passati: uno degli aspetti più belli della "vita da rifugio" è proprio quello di incontrare altri escursionisti con cui scambiarsi informazioni e, perché no, anche emozioni.
Le previsioni per domani sono molto brutte, siamo un po' preoccupati perché potremmo incontrare, oltre alla pioggia, anche la neve nei punti più alti: siamo comunque decisi a continuare.


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