23 lug 2010

prossima escursione: PRESTO IO PARTO

Dopo aver tenuto l'escursione sui luoghi del libro "La sposa dell'aria" di M. A. Ferrari il mese scorso, ripeto l'esperienza il giorno dopo la presentazione presso il rifugio Gastaldi del libro "Presto io Parto - Balmesi in guerra, 1792-1945" di Gianni Castagneri e Marco Sguayzer e del libro "Sentieri Natura 2 - i giusti della montagna" di Roberto Bergamino.
La domenica mattina dal rifugio risaliremo fino al col d'Arnas dove ancora si trovano resti dell'ultima guerra. L'itinerario di discesa prevede il passaggio dal lago del Crotas e da quello di Bessanetto per poi raggiungere il Piano della Mussa attraverso la Vi dou Ghicet.
Il col d'Arnas è un antico passaggio che unisce Balme a Bessans (Haute Maurienne): un tempo i due villaggi condividevano commerci, lingua e rapporti di parentela. Il colle è stato presidiato durante varie guerre come luogo di confine. Oggi è attraversato dagli escursionisti del Tour della Bessanese o dagli alpinisti diretti alla Punta d'Arnas, Punta Maria o all'Uja di Bessanese.
Dal colle potremo godere di un'ottima visuale sulle valli di Lanzo, come anche sul ghiacciaio d'Arnas.

Rifugio Gastaldi

Dislivello: in salita: 450 m, in discesa 1200 m circa
Attrezzatura: scarponcini, cappello, giaca per la pioggia, pile o maglia per il freddo, pranzo al sacco
La passeggiata è offerta dal rifugio Gastaldi

12 lug 2010

La sposa dell'aria

Il 26 giugno, presso il rifugio Gastaldi , Marco Albino Ferrari ha presentato il suo ultimo libro "La sposa dell'aria", Feltrinelli, in occasione della giornata "Una notte in rifugio" promossa dalla regione Piemonte. Davanti ad una sala piena di alpinisti ed escursionisti ammutoliti dall'interesse ha raccontato la prima parte della storia del signor Charbonnet e della sua giovane sposina Annetta descrivendo ogni personaggio, l'epoca storica (fine '800) e i luoghi con grande dovizia di particolari. La storia (realmente accaduta) è quella di un viaggio di nozze in aerostato finito con un "naufragio" roccambolesco sulle pareti dell'Uja di Bessanese seguito dalla discesa disperata dei superstiti fino al Pian della Mussa attraverso un ghiacciaio, rocce, prati e dirupi.

gastaldi_alla_partenza
Il giorno successivo abbiamo organizzato una passeggiata dal rifugio fino ai luoghi in cui è atterrato l'aerostato.
Risalendo la morena
Abbiamo quindi risalito la prima parte della morena laterale del ghiacciaio della Bessanese per ammirare la  verticalità del versante italiano di questa montagna, le altre cime delle valli di Lanzo e il panorama ancora coperto dalla neve del pianoro del Crot del Ciaussiné. Camminare sulla cresta di questo cumulo di detriti ha messo alla prova chi soffriva di leggere vertigini, mentre la pendenza affaticava le gambe. Impressionante è lo spazio vuoto che lo scioglimento di questo ghiacciaio ha lasciato, sembra impossibile che un tempo occupasse così tanto spazio! All'improvviso un'ombra ha attraversato il bianco della neve, alzati gli occhi al cielo abbiamo osservato un grosso rapace (a me è sembrato un gipeto) attraversare tutta la conca e confondersi tra le rocce.