30 gen 2010

Salita a Superga

27/01/2010. Quando si cammina in un bosco poco dopo la fine di una nevicata, con il sole che fa capolino tra le nuvole sembra di trovarsi in un luogo magico. Il sole accende i rami imbiancati che si contrappongono al blu intenso del cielo, il rumore dei passi è poco più di un fruscio mentre tutto cerca di scrollarsi il nuovo peso giunto nella notte.

Io non smetto di guardarmi intorno come se gli alberi a me familiari non fossero più tali. Ma è un momento veloce, il sole si alza ancora di più sciogliendo rapidamente la neve, ma non ovunque così che a metà giornata si alternano zone ghiacciate a zone secche.


 Il bello è che a volte non c'è bisogno di andare lontano per provare tutto questo.
Andrea

24 gen 2010

Balme - Pian Gioè



E' incredibile come alcuni luoghi rimangano quasi sconosciuti, quando invece sono così belli e così vicini a località molto frequentate, se non alle persone che amano profondamente questi posti. Questo è sicuramente il caso del pianoro della Cumba e di pian Gioè (come anche per gli alpeggi superiori che se non fosse per l'itinerario che porta a Punta Serene sarebbero ancora meno conosciuti), eppure sono in linea d'aria vicinissimi al più famoso Pian della Mussa che si raggiunge anche da qui, ma con un itinerario ben più lungo.



Ho conosciuto la zona in autunno quando il rosso delle piante dei mirtilli si contrappone al giallo dei larici e al verde dei rododendri ed è stato come scoprire un paradiso nascosto. Oggi sono tornato con amici che mi chiedevano di fare una ciaspolata in un luogo poco frequentato.
Il percorso fino agli alpeggi della Cumba è ben pestato anche perchè lì vicino c'è il pilone dedicato a S. Pancrazio da cui si può godere di una superba visuale dall'alto dell'abitato di Balme.
Sorpassate le baite, tra le quali se ne nota una costruita con una vera e propria prua verso monte a sfidare la forza delle valanghe, abbiamo seguito la traccia lasciata da due sci-alpinisti tra una fitta vegetazione di ontani verdi (dròsa) con qualche traverso che ostacola la progressione delle ciaspe, soprattutto con la neve ancora molto farinosa e poco coerente.

18 gen 2010

Report. Sentiero Natura, Balme - 16 gennaio


Il primo appuntamento con le ciaspole in val di Lanzo si è svolto con grande partecipazione e divertimento.
Il percorso era in più tratti ancora da battere, oltre 60 cm di neve, ma il tempo è stato clemente: temperatura accettabile e sole, che però piano piano si è velato. Il gruppo è sempre stato di buon umore e anche chi indossava le ciaspe per la prima volta non ha avuto problemi.
Ringrazio tutti e spero di vedervi alle prossime escursioni.
Buona neve!
Andrea

P.S.
Chi avesse delle foto che ha piacere di pubblicare sul blog me le mandi via email.


12 gen 2010

Balme - Pian della Mussa al chiaror di luna, sabato 30 gennaio

La grande classica delle ciaspolate nelle valli di Lanzo, con partenza dalla nuova pista di pattinaggio di Balme fino al Pian della Mussa. Con le racchette si potrà gustare il mondo notturno della montagna innevata, rimanendo allo stesso tempo affascinati dal gioco d'ombre della luna piena.
Al termine dell'escursione sarà possibile cenare presso lo storico ristorante-albergo Camussōt,  previa prenotazione.

Località di ritrovo: Balme (TO), di fronte all'albergo-ristorante camussōt, via Capoluogo 21.
Accesso stradale: entrati in Balme lasciare l'auto presso il parcheggio in Centro al paese o di fronte alla pista da sci e risalire a piedi il paese fino a incontrare l'albergo Camussōt.
Orario: Ritrovo alle 18.00, ritorno previsto per le 21,30
Dislivello: circa 400 m.
Difficoltà: E.
Attrezzature indispensabili: Racchette da neve e bastoncini (noleggiabili), scarponcini pesanti impermeabili, ghette, guanti e cuffia, giacca a vento, zainetto, thermos con bevanda calda, portare una pila frontale o lampada per la notturna.

Tariffe e prenotazioni

Il costo dell'accompagnamento con guida è di 10 € per gli adulti e 5 € per i bambini dai 7 ai 12 anni.
Il noleggio delle racchette da neve più bastoncini presso l'albergo Camussōt è di 6 €.
La prenotazione è obbligatoria: andrea.mantelli@gmail.com, 333 7574567

10 gen 2010

Pian d'Attia, finalmente tanta neve!


Pian d'Attia (1382 m) sarà la meta della ciaspolata in calendario il 13 febbraio o meglio l'obiettivo minimo perchè se ci saranno gambe buone l'idea è quella di raggiungere l'Alpe d'Attia a 1740 m.

Il percorso da Ala di Stura (TO) può svolgersi sul sentiero che taglia i tornanti della strada che raggiunge il piano oppure, optando per una racchettata morbida, si può seguire la larga carreggiabile che permette di camminare comodi senza grandi pendenze. Il versante è assolato e boscoso, ma sono presenti antiche borgate e pascoli dove si apre un bel panorama: insomma tutto quello che serve per una bella gita.

10 gennaio mattina. Giungo in paese con gli ultimi fiocchi di un'abbondante nevicata e a parte le strade il manto nevoso è intatto così come gli alberi appesantiti. Scelgo di fare un percorso misto sentiero/strada differenziando anche tra la salita e la discesa. Essendo il primo a salire, la pista è ancora da battere e nell'ultimo tratto arrivo a sprofondare fino al ginocchio nonostante le racchette (sulla via del ritorno incrocio altri due escursionisti che mi ringraziano di avergli aperto la via!).



Nel bosco incontro le orme sulla neve di caprioli, di un topolino (o arvicola) e quelli che dovrebbero essere stati i giacigli di una famigliola di cinghiali. Il luogo si trova sotto un grande faggio, che con i suoi rami fitti intercetta più neve di altri alberi, dove si notano chiaramente numerose chiazze con lettiera evidente. Da lì partono cinque o sei serie di tracce verso la parte più fitta del bosco.



7 gen 2010

Pian Campiglia - Torretta delle Cime (Valchiusella)

Befana 2010.
Le giornate di sole in questo periodo sono piuttosto rare e non potevo proprio starmene davanti alla stufa senza neanche fare due passi.

Trovandomi a Drusacco, Valchiusella, mi sono fatto consigliare un posto per un'escursione veloce. Mi sono quindi diretto verso pian Campiglia, fermandomi solo poco prima con la macchina per il ghiaccio sulla strada.
Dopo aver risalito l'ultima parte di strada, ho sorpassato l'area attrezzata e mi metto a seguire tracce di sentiero quasi inesistenti: leggendo la cartina mi rendo conto che il percorso segue la cresta. Ne approfitto per segnalare le nuove cartine per escursionisti della zona del Canavese della Mu edizioni che non conosevo, ma quella che ho usato mi è sembrata ben dettagliata. Non smetterò mai di sostenere che imparare a leggere bene una mappa è importante come avere una buona preparazione tecnica, fisica o avere il giusto equipaggiamento perché se la rappresentazione è fedele si è in grado di individuare il percorso anche se sul terreno non è molto evidente. Comunque oggi non sarebbe riuscito a perdersi nessuno.


Il percorso è vario: da un bosco di pini si passa ad un affascinante betuleto che più in alto lascia il posto a cespugli di ontano verde e poi più niente. Il fondo invece dapprima pulito si copre di macchie nevose che mano a mano che salgo si fanno più estese e spesse, ma soprattutto ci sono da attraversare parecchie pietraie che con il ghiaccio si fanno insidiose e mi rallentano. Nell'ultimo tratto c'è solo più la neve, poca e crostosa sul versante assolato, più spessa e soffice qualche metro più in là dove le curve di livello sulla cartina paiono spostarsi sull'altra estremità di una "U".

Mi ero proposto di tornare indietro per essere in orario per il pranzo, ma guardando avanti vedevo vicina un'ottima meta ed accelerando il passo ho deciso di continuare. Sono giunto così fino alla Torretta delle cime(1564 m).
Durante tutta la salita il sole era forte e mi riempiva di energia obbligandomi a indossare gli occhiali da sole. Dopo parecchie giornate nuvolose non ero più abituato e la sensazione è stata quasi quella di essere schiacciato da  tanta forza.