5 dic 2010

Cantoira - Lities - Vrù

Oggi ho fatto un' escursione che mi ha piacevolmente sorpreso per il buon stato della mulattiera, i bei boschi attraversati e per il panorama che si può ammirare. Lasciata l'auto a Cantoira, nel parcheggio dove inizia anche la strada asfaltata che porta alle frazioni di Lities e Vrù, ci si immette dopo poco sulla mulattiera che è larga e facilmente percorribile. Si attraversano boschi di castagni incontrando parecchi piloni votivi, rimanendo sotto la rocca di Lities che ben si può ammirare con gli alberi spogli. Giunti a Lities si fa un breve pezzo di asfaltata per riprendere il sentiero che questa volta si fa subito stretto e in più punti richiede attenzione per non scivolare a causa della forte pendenza innevata.

Mangiato qualcosa su uno splendido punto panoramico abbiamo raggiunto Vrù dove abbiamo cercato chi ci potesse aprire per vedere il presepe meccanico. Questo presepe, iniziato cinquant'anni fa da un signore chiamato Cichino, ingrandito negli anni aggiungendo qualche pezzo ogni tanto, è tenuto ancora in funzione dal figlio che sostituisce e crea nuovi pupazzi in movimento. In un'altra stanza si possono osservare oggetti di lavoro dei montanari ormai visibili quasi solo negli ecomusei, ma che ben rendono la fatica e l'ingegnosità di epoche passate.

Poco fuori l'abitato, sul sentiero che da Cantoira porta a Locana (Valle Orco) hanno realizzato in pietra delle riproduzioni della Mole Antonelliana, della Torre di Pisa e della vetta del Rocciamelone con la sua cappella/rifugio e la statua della madonna. Siamo infine tornati direttamente a Cantoira su sentiero.

15 set 2010

WorkShop NATURALISTICO & FOTOGRAFICO

WorkShop NATURALISTICO & FOTOGRAFICO


Relatori: Andrea Mantelli (Guida Escursionistica – Educatore Ambientale)
Andrea Cappello (Fotografo)

Periodo: sabato 23 e domenica 24 ottobre 2010

Località: Antico Albergo CAMUSSOT – Balme (TO), 1500 mt,

Costi a persona: 85,00 € (pernottamento e pasti esclusi)

23 lug 2010

prossima escursione: PRESTO IO PARTO

Dopo aver tenuto l'escursione sui luoghi del libro "La sposa dell'aria" di M. A. Ferrari il mese scorso, ripeto l'esperienza il giorno dopo la presentazione presso il rifugio Gastaldi del libro "Presto io Parto - Balmesi in guerra, 1792-1945" di Gianni Castagneri e Marco Sguayzer e del libro "Sentieri Natura 2 - i giusti della montagna" di Roberto Bergamino.
La domenica mattina dal rifugio risaliremo fino al col d'Arnas dove ancora si trovano resti dell'ultima guerra. L'itinerario di discesa prevede il passaggio dal lago del Crotas e da quello di Bessanetto per poi raggiungere il Piano della Mussa attraverso la Vi dou Ghicet.
Il col d'Arnas è un antico passaggio che unisce Balme a Bessans (Haute Maurienne): un tempo i due villaggi condividevano commerci, lingua e rapporti di parentela. Il colle è stato presidiato durante varie guerre come luogo di confine. Oggi è attraversato dagli escursionisti del Tour della Bessanese o dagli alpinisti diretti alla Punta d'Arnas, Punta Maria o all'Uja di Bessanese.
Dal colle potremo godere di un'ottima visuale sulle valli di Lanzo, come anche sul ghiacciaio d'Arnas.

Rifugio Gastaldi

Dislivello: in salita: 450 m, in discesa 1200 m circa
Attrezzatura: scarponcini, cappello, giaca per la pioggia, pile o maglia per il freddo, pranzo al sacco
La passeggiata è offerta dal rifugio Gastaldi

12 lug 2010

La sposa dell'aria

Il 26 giugno, presso il rifugio Gastaldi , Marco Albino Ferrari ha presentato il suo ultimo libro "La sposa dell'aria", Feltrinelli, in occasione della giornata "Una notte in rifugio" promossa dalla regione Piemonte. Davanti ad una sala piena di alpinisti ed escursionisti ammutoliti dall'interesse ha raccontato la prima parte della storia del signor Charbonnet e della sua giovane sposina Annetta descrivendo ogni personaggio, l'epoca storica (fine '800) e i luoghi con grande dovizia di particolari. La storia (realmente accaduta) è quella di un viaggio di nozze in aerostato finito con un "naufragio" roccambolesco sulle pareti dell'Uja di Bessanese seguito dalla discesa disperata dei superstiti fino al Pian della Mussa attraverso un ghiacciaio, rocce, prati e dirupi.

gastaldi_alla_partenza
Il giorno successivo abbiamo organizzato una passeggiata dal rifugio fino ai luoghi in cui è atterrato l'aerostato.
Risalendo la morena
Abbiamo quindi risalito la prima parte della morena laterale del ghiacciaio della Bessanese per ammirare la  verticalità del versante italiano di questa montagna, le altre cime delle valli di Lanzo e il panorama ancora coperto dalla neve del pianoro del Crot del Ciaussiné. Camminare sulla cresta di questo cumulo di detriti ha messo alla prova chi soffriva di leggere vertigini, mentre la pendenza affaticava le gambe. Impressionante è lo spazio vuoto che lo scioglimento di questo ghiacciaio ha lasciato, sembra impossibile che un tempo occupasse così tanto spazio! All'improvviso un'ombra ha attraversato il bianco della neve, alzati gli occhi al cielo abbiamo osservato un grosso rapace (a me è sembrato un gipeto) attraversare tutta la conca e confondersi tra le rocce.

3 mag 2010

Galli Forcelli

In quest'ultimo fine settimana, sfidando il tempo, con la sezione del CAI di Ala di Stura siamo andati ad osservare i galli forcelli. Partenza sabato pomeriggio per poter dormire in quota ed essere già vicini alle arene la mattina presto. Salendo ne abbiamo già incontrato uno che ha spiccato il volo quando siamo passati vicino al suo nascondiglio, mentre alcuni caprioli facevano sentire la loro presenza con il loro "rauco abbaiare": presenza di vita in uno scenario grigio e nebbioso.



Domenica sveglia alle 5,30 con un nebbione che non permetteva di vedere oltre i 30 metri, per fortuna si sentiva nitidamente il doppio verso di un gallo forcello vicino all'edificio dove abbiamo dormito. Poco dopo il cielo si è improvvisamente aperto permettendoci di osservarlo bene, ma è stata una questione di pochi minuti perchè a spaventare l'animale ci ha pensato il passaggio di una lepre variabile. I sopralluoghi degli anni passati dei capi gita hanno fatto sì che ci trovassimo nella zona giusta e scrutando intorno con cannocchiali e binocoli abbiamo potuto osservare almeno quattro arene in cui si "fronteggiavano" più di quindici galli forcelli.

28 apr 2010

Settimana residenziale alla scoperta dell'ambiente alpino e della vita in rifugio

PICCOLI RIFUGISTI
SETTIMANA RESIDENZIALE AL DEFFEYES
ALLA SCOPERTA DELLA VITA IN RIFUGIO E DELL’AMBIENTE ALPINO. 

3 apr 2010

Sistina – Marsaglia – Salvin

Sopralluogo per vedere le condizioni del sentiero per la gita in programma domenica prossima 11 aprile (iscrivetevi numerosi). La partenza è qualche curva dopo la fontana Sistina, per immettersi sul sentiero 3 Rifugi (3 R) lasciandolo poi per visitare la borgata di Marsaglia e raggiungendo il rifugio Salvin. La pista è sempre ben tracciata, senza difficoltà e in gran parte può definirsi una strada forestale.


Questi luoghi, oggi deserti e selvatici, offrono al camminatore attento diversi spunti di riflessione sulle attività e sull'uso che in passato si faceva del territorio, quando erano popolati almeno da aprile ad ottobre. Si attraversano diverse borgate, più o meno abbandonate, circondate da terrazzamenti che, attenuando la pendenza, consentivano la coltivazione. A volte però si incontrano ricoveri ottenuti sotto le rocce (barme) oppure edifici che utilizzano i roccioni come pareti (è il caso della cà dou magu). Tra i boschi si alternano invece betuleti, che probabilmente hanno occupato gli spazi di vecchi pascoli, e faggete in cui si possono osservare esemplari ultracentenari con diametri di grandi dimensioni. Sicuramente la faggeta è il mio bosco preferito, per l'eleganza dei tronchi lisci e grigi, ma anche per la pulizia del sottobosco soffocato dalla fitta copertura fogliare.

“Inoltrarsi in una foresta di faggi è come penetrare in una gigantesca moschea dai tronchi simili a colonne...”Alfredo Cattabiani, Florario, Mondadori

1 apr 2010

"Ok, torniamo indietro!"

Con Paolo se ne parlava dall'inizio dell'inverno: "andiamo fino al colle del Nivolet, tu con le ciaspe ed io con gli sci". Rimandando più volte domenica sarebbe stata la giornata in cui entrambi eravamo liberi e con altri amici siamo partiti alla volta di Ceresole Reale. Purtroppo le previsioni scrivevano di vento forte in montagna ed infatti già da Torino si poteva osservare la tipica "cuffia" di nuvole e neve alzata che aleggiava sopra le creste di confine. Nel tragitto in macchina abbiamo pensato ad un itinerario alternativo, più in basso, magari la Cialma che però è già stata fatta tantissime volte da Paolo. Si decide di provare ugualmente, anche perché c'era la speranza che il vento calasse. Il percorso è quello della strada che d'estate è asfaltata ed era quindi semplice e piacevole avanzare. Superate le case di Chiappilli di sopra il vento si è fatto però sempre più forte e siamo costretti ad avanzare con il cappuccio della giacca chiuso fermandoci quando le raffiche più forti facevano perdere l'equilibrio sbattendoci in faccia la neve. Alzati di quota la visuale migliorava gradualmente sia sul dolce fondovalle che sulle maestose montagne che caratterizzano il versante piemontese del Parco del Gran Paradiso e la sensazione di magia dell'alta montagna innevata cresceva dentro di me. A poco a poco sono scomparse le tracce degli escursionisti e sci alpinisti partiti prima di noi che hanno deciso di rientrare viste le condizioni. Ad una sosta, mentre io mi rendevo conto di avere metà barba ghiacciata, ci siamo interrogati sul da farsi: rendendoci conto che il colle non sarebbe stato raggiungibile, abbiamo puntato ad arrivare almeno al lago del Serrù, a cui non manca molto. Abbiamo continuato quindi, studiando bene il percorso per evitare zone potenzialmente pericolose per le valanghe (una piccola recente era visibile vicino alla strada). Alla fine uscendo in punto più aperto il vento e la neve iniziavano a farci perdere l'equilibrio e ci obbligavano a fermarci continuamente: "Ok, torniamo indietro!", non c'è bisogno di dire altro.

14 mar 2010

Riassunto delle ultime escursioni in calendario effettuate

Scrivo un unico post  per raccontare l'ultimo mese di silenzio che per quanto riguarda me è stato piuttosto pieno, tant'è che non sono riuscito ad aggiornare il blog (mea culpa).

Il 13 febbraio ho effettuato la ciaspolata da Ala di Stura a Pian Attia nonostante ci fossero solo 3 partecipanti, però mai come quel week end il detto "pochi ma buoni" è stato così veritiero... e poi c'era un gran sole! Con passo tranquillo siamo risaliti lungo la strada innevata chiacchierando e osservando il panorama che si apriva davanti a noi. Dopo un veloce spuntino a pian Attia il gruppo ha deciso di non salire fino all'alpe, ma  percorrere un pezzo del Sentiero Balcone in direzione di Balme: purtroppo ci siamo fermati in prossimità del rio Chianale dove i segni delle valanghe dello scorso anno rendevano poco sicuro il procedere a causa dell'assenza di un sentiero chiaro e la presenza di numerosi alberi abbattuti ad ostacolare il passaggio. Poco male, le gambe erano soddisfatte della gita fatta.



7 feb 2010

Domenica 14 febbraio: Sentiero della Calce - Collina Torinese

Il sentiero, che parte dalla strada che collega Superga a Baldissero T.se all'altezza dell'agriturismo “Ai Gujet”, presenta le testimonianze delle attività estrattive che un tempo erano praticate in questi luoghi. Si incontrano i resti delle guje, ristagni d'acqua creati tramite piccoli sbarramenti in muratura riempiti per ruscellamento dell'acqua piovana raccolta dai rii della collina. Quando le chiuse venivano aperte la forza dell'acqua erodeva il suolo scoprendo le pietre calcaree, facendole rotolare negli impluvi sottostanti dov'erano poi raccolte.


 Il percorso attraversa un bosco di castagni e querce giungendo fino a Rivodora. Il ritorno invece si effettua lungo il “sentiero del rosmarino”, chiamato così per la presenza oltre al rosmarino di alcune essenze aromatiche,  inizialmente attraverso campi e vigne, poi in un bosco di robinie dove persistono grandi esemplari di querce e un faggio con circonferenza superiore ai 180 cm.

Ritrovo: ore 9,30 sul piazzale della basilica di Superga
Rientro: previsto intorno alle 15,00
Costo: 8,00 € per gli adulti, 5,00 € per i bambini
Prenotazione obbligatoria presso il Centro Visite del Parco Naturale della Collina Torinese: 011. 8903667, cvparcosuperga@artefatto.com

3 feb 2010

Report Notturna del 30 gennaio

Anche questa ciaspolata è andata piuttosto bene, nonostante il termometro sia andato sotto i -10° e le raffiche di vento. La luna piena ci ha illuminato il cammino permettendoci di osservare il panorama delle montagne intorno al piano.
Di seguito il link al post che Beppeley ha scritto sul blog Camosci bianchi sull'escursione. Non aggiungerei altro visto che Beppeley ha usato delle parole magnifiche.
Leggi il post di Beppeley

a presto
Andrea

30 gen 2010

Salita a Superga

27/01/2010. Quando si cammina in un bosco poco dopo la fine di una nevicata, con il sole che fa capolino tra le nuvole sembra di trovarsi in un luogo magico. Il sole accende i rami imbiancati che si contrappongono al blu intenso del cielo, il rumore dei passi è poco più di un fruscio mentre tutto cerca di scrollarsi il nuovo peso giunto nella notte.

Io non smetto di guardarmi intorno come se gli alberi a me familiari non fossero più tali. Ma è un momento veloce, il sole si alza ancora di più sciogliendo rapidamente la neve, ma non ovunque così che a metà giornata si alternano zone ghiacciate a zone secche.


 Il bello è che a volte non c'è bisogno di andare lontano per provare tutto questo.
Andrea

24 gen 2010

Balme - Pian Gioè



E' incredibile come alcuni luoghi rimangano quasi sconosciuti, quando invece sono così belli e così vicini a località molto frequentate, se non alle persone che amano profondamente questi posti. Questo è sicuramente il caso del pianoro della Cumba e di pian Gioè (come anche per gli alpeggi superiori che se non fosse per l'itinerario che porta a Punta Serene sarebbero ancora meno conosciuti), eppure sono in linea d'aria vicinissimi al più famoso Pian della Mussa che si raggiunge anche da qui, ma con un itinerario ben più lungo.



Ho conosciuto la zona in autunno quando il rosso delle piante dei mirtilli si contrappone al giallo dei larici e al verde dei rododendri ed è stato come scoprire un paradiso nascosto. Oggi sono tornato con amici che mi chiedevano di fare una ciaspolata in un luogo poco frequentato.
Il percorso fino agli alpeggi della Cumba è ben pestato anche perchè lì vicino c'è il pilone dedicato a S. Pancrazio da cui si può godere di una superba visuale dall'alto dell'abitato di Balme.
Sorpassate le baite, tra le quali se ne nota una costruita con una vera e propria prua verso monte a sfidare la forza delle valanghe, abbiamo seguito la traccia lasciata da due sci-alpinisti tra una fitta vegetazione di ontani verdi (dròsa) con qualche traverso che ostacola la progressione delle ciaspe, soprattutto con la neve ancora molto farinosa e poco coerente.

18 gen 2010

Report. Sentiero Natura, Balme - 16 gennaio


Il primo appuntamento con le ciaspole in val di Lanzo si è svolto con grande partecipazione e divertimento.
Il percorso era in più tratti ancora da battere, oltre 60 cm di neve, ma il tempo è stato clemente: temperatura accettabile e sole, che però piano piano si è velato. Il gruppo è sempre stato di buon umore e anche chi indossava le ciaspe per la prima volta non ha avuto problemi.
Ringrazio tutti e spero di vedervi alle prossime escursioni.
Buona neve!
Andrea

P.S.
Chi avesse delle foto che ha piacere di pubblicare sul blog me le mandi via email.


12 gen 2010

Balme - Pian della Mussa al chiaror di luna, sabato 30 gennaio

La grande classica delle ciaspolate nelle valli di Lanzo, con partenza dalla nuova pista di pattinaggio di Balme fino al Pian della Mussa. Con le racchette si potrà gustare il mondo notturno della montagna innevata, rimanendo allo stesso tempo affascinati dal gioco d'ombre della luna piena.
Al termine dell'escursione sarà possibile cenare presso lo storico ristorante-albergo Camussōt,  previa prenotazione.

Località di ritrovo: Balme (TO), di fronte all'albergo-ristorante camussōt, via Capoluogo 21.
Accesso stradale: entrati in Balme lasciare l'auto presso il parcheggio in Centro al paese o di fronte alla pista da sci e risalire a piedi il paese fino a incontrare l'albergo Camussōt.
Orario: Ritrovo alle 18.00, ritorno previsto per le 21,30
Dislivello: circa 400 m.
Difficoltà: E.
Attrezzature indispensabili: Racchette da neve e bastoncini (noleggiabili), scarponcini pesanti impermeabili, ghette, guanti e cuffia, giacca a vento, zainetto, thermos con bevanda calda, portare una pila frontale o lampada per la notturna.

Tariffe e prenotazioni

Il costo dell'accompagnamento con guida è di 10 € per gli adulti e 5 € per i bambini dai 7 ai 12 anni.
Il noleggio delle racchette da neve più bastoncini presso l'albergo Camussōt è di 6 €.
La prenotazione è obbligatoria: andrea.mantelli@gmail.com, 333 7574567

10 gen 2010

Pian d'Attia, finalmente tanta neve!


Pian d'Attia (1382 m) sarà la meta della ciaspolata in calendario il 13 febbraio o meglio l'obiettivo minimo perchè se ci saranno gambe buone l'idea è quella di raggiungere l'Alpe d'Attia a 1740 m.

Il percorso da Ala di Stura (TO) può svolgersi sul sentiero che taglia i tornanti della strada che raggiunge il piano oppure, optando per una racchettata morbida, si può seguire la larga carreggiabile che permette di camminare comodi senza grandi pendenze. Il versante è assolato e boscoso, ma sono presenti antiche borgate e pascoli dove si apre un bel panorama: insomma tutto quello che serve per una bella gita.

10 gennaio mattina. Giungo in paese con gli ultimi fiocchi di un'abbondante nevicata e a parte le strade il manto nevoso è intatto così come gli alberi appesantiti. Scelgo di fare un percorso misto sentiero/strada differenziando anche tra la salita e la discesa. Essendo il primo a salire, la pista è ancora da battere e nell'ultimo tratto arrivo a sprofondare fino al ginocchio nonostante le racchette (sulla via del ritorno incrocio altri due escursionisti che mi ringraziano di avergli aperto la via!).



Nel bosco incontro le orme sulla neve di caprioli, di un topolino (o arvicola) e quelli che dovrebbero essere stati i giacigli di una famigliola di cinghiali. Il luogo si trova sotto un grande faggio, che con i suoi rami fitti intercetta più neve di altri alberi, dove si notano chiaramente numerose chiazze con lettiera evidente. Da lì partono cinque o sei serie di tracce verso la parte più fitta del bosco.



7 gen 2010

Pian Campiglia - Torretta delle Cime (Valchiusella)

Befana 2010.
Le giornate di sole in questo periodo sono piuttosto rare e non potevo proprio starmene davanti alla stufa senza neanche fare due passi.

Trovandomi a Drusacco, Valchiusella, mi sono fatto consigliare un posto per un'escursione veloce. Mi sono quindi diretto verso pian Campiglia, fermandomi solo poco prima con la macchina per il ghiaccio sulla strada.
Dopo aver risalito l'ultima parte di strada, ho sorpassato l'area attrezzata e mi metto a seguire tracce di sentiero quasi inesistenti: leggendo la cartina mi rendo conto che il percorso segue la cresta. Ne approfitto per segnalare le nuove cartine per escursionisti della zona del Canavese della Mu edizioni che non conosevo, ma quella che ho usato mi è sembrata ben dettagliata. Non smetterò mai di sostenere che imparare a leggere bene una mappa è importante come avere una buona preparazione tecnica, fisica o avere il giusto equipaggiamento perché se la rappresentazione è fedele si è in grado di individuare il percorso anche se sul terreno non è molto evidente. Comunque oggi non sarebbe riuscito a perdersi nessuno.


Il percorso è vario: da un bosco di pini si passa ad un affascinante betuleto che più in alto lascia il posto a cespugli di ontano verde e poi più niente. Il fondo invece dapprima pulito si copre di macchie nevose che mano a mano che salgo si fanno più estese e spesse, ma soprattutto ci sono da attraversare parecchie pietraie che con il ghiaccio si fanno insidiose e mi rallentano. Nell'ultimo tratto c'è solo più la neve, poca e crostosa sul versante assolato, più spessa e soffice qualche metro più in là dove le curve di livello sulla cartina paiono spostarsi sull'altra estremità di una "U".

Mi ero proposto di tornare indietro per essere in orario per il pranzo, ma guardando avanti vedevo vicina un'ottima meta ed accelerando il passo ho deciso di continuare. Sono giunto così fino alla Torretta delle cime(1564 m).
Durante tutta la salita il sole era forte e mi riempiva di energia obbligandomi a indossare gli occhiali da sole. Dopo parecchie giornate nuvolose non ero più abituato e la sensazione è stata quasi quella di essere schiacciato da  tanta forza.