25 apr 2011

Le Colme del monte Gregorio

(Val Chiusella)
Il ritrovo alle 3 del mattino al casello di Ivrea (partenza 2,30 da Torino) fa la sua impressione, soprattutto quando il corpo non ne vuole sapere di alzarsi dal letto.
L'idea è quella di fare un'escursione notturna con vista dell'alba dalla cima.
La salita è piacevole: il buio che ci circonda, il silenzio rotto dai nostri passi e il rumore quasi impercettibile di qualche pipistrello che svolazza. Le uniche luci, oltre alle nostre frontali, sono quella della luna che si intravede ogni tanto tra le nuvole e quelle dei lampioni (del fondovalle e della pianura eporediese) che diventano sempre più piccoli.
Saliamo costanti, la temperatura è mite, ma l'umidità ci fa sudare parecchio nonostante sia una notte di aprile. Il buio ci fa perdere a volte il sentiero nei prati abbandonati, ma la nostra guida conosce il posto e ritroviamo sempre la traccia. La nostra luce artificiale ci svela la presenza delle fioriture primaverili, tra le altre, di crocus, genzianelle e narcisi...

23 apr 2011

Musiné

Il monte Musiné, che apre la valle di Susa, è perfettamente visibile da Torino con la sua enorme croce ed è una delle gite "fuori porta" più gettonate da chi vuole tenersi allenato anche durante la settimana. Con il fatto che è lì, a pochi chilometri da Torino, non ero ancora salito con la scusa: "Tanto sul Musiné ci si può sempre andare, oggi andiamo più lontani..". Ma oggi, fallita una scialpinistica per cattivo tempo, nel pomeriggio ci siamo andati per sgranchirci le gambe.
La salita diretta lungo la cresta sud-est (la più utilizzata) è inizialmente una mulattiera, poi un comodo sentiero e solo verso la fine diventa un po' più accidentato. Il bosco di querce è stentato, mette un po' tristezza, ma l'apertura permette di godere di un'ottimo panorama (se non fosse che oggi era una pessima giornata).Sono ancora fioriti gli asfodeli che ci ricordano l'esposizione a sud in questa giornata senza sole.
Arrivati, letto qualche pezzo del diario di vetta per metà riempito con messaggi inutili o offensivi, siamo scesi dal sentiero verso nord che ho trovato naturalisticamente più interessante poiché il bosco è più sviluppato e vario.
Nel complesso è una gita che consiglio a tutti i torinesi con poco tempo a disposizione, magari con il sereno!

9 apr 2011

Mughetto

Nereggia il bosco risvegliato dal calore,
in preda all'umido primaverile.
E fra i mucchietti di terra, perle
tremano su esili piccoli ali.
I rotondi sonagli dei boccioli
sono ancora serrati e compatti,
ma il sole schiude le corolle
alle campanule di primavera.
Fasciato con ogni riguardo dalla natura,
avviluppato in una verde foglia,
cresce il fiore nella selva intatta,
fresco, fragile, fragrante.
Languisce il bosco a primavera,
donando al fiore amaro
tutto il suo profumo, tutta
la sua felice malinconia.
S.J. MARSAK, poesia russa del novecento, Feltrinelli